APPROFONDIMENTI, Vie Cave

VIE CAVE A CINARCA

Pubblichiamo parte di una relazione inedita su una recente scoperta avventura in Corsica.  La relazione ci è  stata inviata all’archeoastronomo Antomari Ottavi, nostro collaboratore ed esperto tra i più apprezzati delle antichità corse.

Primo abbozzo in vista di uno studio sulle vie di comunicazione a CINARCA (protostoria, antichità, medioevo)

“Vie Cave “ a CINARCA ?

Esiste a Cinarca una rete di percorsi tra costa marina e montagna la cui antichità è fuori di dubbio. Si possono sin d’ora identificare molte delle sue caratteristiche, prima di affrontare uno studio più approfondito:

i percorsi sono “tagliati” nel tufo  (talvolta hanno un’altezza di 6 metri). Ciò è visibile quando il percorso abborda un rilievo, e ciò indica una volontà di spianare la via, per evitare una rottura di livello nella pendenza tra mare e montagna ( Rapporto di prospezione 2013, Comune di Sari d’Orcino 20151).

La larghezza dei percorsi è sufficiente per piccoli trasporti (circa un metro e sessanta cm).

Questa viabilità collega tutti i villaggi della pieve di Cinarca  a l’antico castello di Cinarca, detto anche di Capragja, sito abitato dal neolitico al XV secolo.

Collega anche importanti siti, dall’antico comune di Sarri  a Punta à Casteddu  (Castello di Cinarca), a Cunfina  (antichità –  medioevo ) , a San Giovanni  ( protostoria, antichità, basso medioevo, epoca moderna).

Altri siti collegati tra loro dalla rete di antichi percorsi: Malcunsigliu, Acuddetta di Muratu, Vida, Manichese, chiesa di S. Martino e convento di S. Antonio, villaggio alto di Sari d’Orcino, cappella di S. Liberata, poi quella di Montecristo e la punta di S. Damiano.

Nella relazione viene rimarcata  “ ……la schiacciante somiglianza tra questi percorsi di Cinarca  (chiamati Cavoni) e le vie cave situate in Toscana che risalgono agli  Etruschi “.

Secondo un’autorevole ricostruzione storica, oggi condivisa da noti studiosi, una prima migrazione di “popoli del mare”, definiti “Tirreni”, provenienti dalle coste anatoliche, sarebbe approdata in Sardegna, verso la fine dell’età del Bronzo. Per poi spostarsi in Corsica, all’Elba e infine a Populonia.

E’ lecito ora domandarsi se le vie cave corse sono parenti strette di quelle etrusche.

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